martedì 25 luglio 2017

II

I Cigarettes After Sex sono stati una scoperta sublime di questa prima metà del 2017. Al momento sto ascoltando Apocalypse, una canzone che mi ricorda tantissimo le ambientazioni di Mr. Robot. Giuro. Più l'ascolto, più mi vedo davanti Elliot Alderson impegnato in una scena super slow motion mentre tira a sé Angela e la bacia e-- sto divagando. Può semplicemente essere che mi manca un botto Mr. Robot e ogni giorno sempre di più non vedo l'ora di avere la terza stagione davanti agli occhi.
Ad ogni modo, non volevo parlare proprio di Mr. Robot. O dei Cigarettes After Sex.
Volevo parlare del fatto che oggi, dopo tanto tempo, ho ripreso l'agenda dove dall'inizio di quest'anno fino al 12 Aprile, ho registrato i miei giorni. Un piccolo esperimento che potesse sostituire quello dell'anno scorso: filmare un secondo al giorno, alla totale insaputa di tutti. Nessuno ha mai visto tutto il mio 2016 montato in un video da qualche parte nelle mie cartelle. Non so quale occasione io stia aspettando per mostrarlo ai miei amici, visto che sono stati una parte enorme dello scorso anno.
Ad ogni modo: il mistero dell'agenda che si ferma al 12 Aprile.
Ho passato questa prima metà dell'anno in una condizione di forte stress emotivo e fisico. Una serenità che sembrava sparire dalla faccia del mio mondo. Non ripercorrerò le difficoltà fisiche e morali che ho dovuto vivere e superare. La mia agenda si ferma al 12 Aprile, quando ho deciso di lasciarmi andare e non sentire più l'incombenza urgente di registrare tutto. Gli ultimi tempi mi avevano veramente aperta in due dallo stress (continuo a usare la parola 'stress' per evitare di menzionare i pianti di ogni lungo interminabile giorno e il desiderio che il sole non si levasse più, ogni mattina...) e quando sono riuscita a ritrovare uno spiraglio di sanità mentale, mi ci sono aggrappata fortemente, e ho lasciato andare tutto il resto. Tutte le urgenze, tutte le incombenze, tutta la fretta dietro. Così solamente, ho potuto riprendere in mano la mia vita e rimetterla piano piano in carreggiata.
Adesso posso dire di essere sopravvissuta a quasi sei mesi di puro delirio psicologico, grazie al cielo.

Lasceremo di nuovo casa, tra qualche giorno. Ci stiamo rimaste per due anni e alla fine mi ci sono affezionata, nonostante pensavo non potesse mai battere l'amore della prima indimenticabile casa insieme. Non l'ha battuto, ma ci è andata molto vicina. Quanto abbiamo riso, bevuto, parlato, condiviso, anche in questa casa. I traslochi mi sfiancano sempre. Anche se stavolta ero più preparata all'impatto emotivo, essendoci già passata, non sono riuscita comunque a reprimere quel piccolo groppo in gola mentre riponevo i miei soprammobili nelle scatole.
Le nostre strade hanno iniziato a dividersi, ma non mi fa male scriverlo. So che siamo passate in mezzo al fuoco insieme e siamo sopravvissute insieme. So che ci saremo sempre l'una per l'altra, non importa dove o come, vicine o lontane. Le mie ragazze saranno sempre la mia casa, in qualunque posto. E io sarò sempre la loro.

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