A ventiquattro anni suonati ho deciso finalmente di perdere tempo e guardare Lost In Translation, da me sempre collocato nella lista dei film da guardare assolutamente, ma che per ragioni di forza maggiore non ero mai riuscita. Oggi i sedicenni ci crescono con questo film, scherziamo, sono arrivata assolutamente in ritardo e me ne dolgo, ma io non funziono come la gente normale purtroppo.
Lost in Translation mi ha -in quest'ordine- fatto desiderare di: avere il sorriso di Scarlett Johansson + voler passare tutte le notti dei miei vent'anni in mezzo alla movida giapponese o a guardare il tramonto in una camera d'albergo a molti -esimi di piano.
Ci sarebbe pure Bill Murray, ovviamente, di cui mi rimarrà sempre impressa la passeggiata sul ponte della nave in The Life Aquatic With Steve Zissou, quando scopre di avere un figlio, ma ce l'ho con lui perché mi mette sempre una malinconia dentro solo a guardarlo in faccia.
Lost in Translation è irrisolto, alla luce dei miei ventiquattro anni, come lo sono in questo momento io e so per certo di non essere l'unica. Mi sono informata e per quanto mi riguarda, anche questa volta hanno un po' cacato sulla traduzione del titolo... L'Amore Tradotto? Che mi rappresenta? L'amore tradotto dai gesti? Dagli sguardi, dal silenzio? Non lo so, io ho visto due persone perse in un posto immenso, insicuro ed instabile, traduzione dei rispettivi stati d'animo. Io ho visto due persone che hanno scelto di salvarsi dalla noia e dalla fuga per darsi una possibilità in più. Quindi preferisco il titolo originale, anzi penso che bisognerebbe istituire un corso in "traduzione dal titolo inglese senza far perdere di senso/significato il film", ci sarebbe di che parlare. Dove si firma che lo voglio seguire e diventare super espertissima che alla prossima traduzione brutta partono le denunce.
La scena finale mi è sembrata così giusta, seppur in quel momento avessi nel petto i pesciolini che cozzavano nella malinconia più densa. Ho tirato un silenzioso sospiro di sollievo, quando sono apparsi i titoli di coda.
domenica 4 dicembre 2016
LOST IN TRANSLATION
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