domenica 21 marzo 2021



Ho interrotto un film su un virus che attaccava la memoria perché, come pensavo prima di mettermi a guardarlo stasera, per me è ancora troppo presto per questo tipo di rappresentazione narrativa. Mi aveva convinto la premessa che il virus non sarebbe stato centrale nella storyline perché a far da protagonista sarebbe stata la forza dell'amore, credo, non lo so. Un anno fa mi sembra talmente lontano ma inorridisco ancora, mi diventa pesante il cervello, quando mi tornano in mente dal nulla dettagli che sono diventati ormai trauma. E' troppo presto e lo sarà per tanto tempo perché adesso lotto con la paura che la mia vita sia una lunga piovosa, grigia giornata di marzo che non finisce mai, con i giorni che proseguono imperterriti uno dopo l'altro e io sono qui a ricordare che una vita fa, l'anno scorso, ho amato e perso, ma non sembra diminuire il dolore. Non diminuiscono i giorni in cui ti penso, anche se ho accettato da un po' il corso dei nostri piccoli eventi in grembo a quelli del mondo. Non diminuiscono i giorni in cui ti penso con tristezza: posso dire che è tutto ciò che mi hai lasciato un anno dopo averti conosciuto. 
Perché, comunque, la gente si ostina a mettere in scena storie di questo tipo, dopo tutto quello che stiamo ancora collettivamente vivendo? Non gli basta il vasto repertorio fantascientifico che c'è già? Che motivo ha di rendersi banale e fuori luogo in questo modo, in questo momento? E allora tanti addii alla storyline dell'amore che resiste alla memoria, con me qui che ancora m'intristisco quando ti penso, mentre mi chiedo se ti capita di ricordarmi, ogni tanto. Ho dovuto forzatamente imparare a guardare la lunghezza dei giorni e a rispettarli e, pensa un po', tu non l'avresti mai detto. 


venerdì 1 gennaio 2021

Promising Young Woman è un titolo terribilmente anacronistico e doloroso, se sei una donna vittima di violenze, quindi se sei una donna. Ovvio che non riusciamo nell'intento di essere interamente brillanti promesse, perché prima di arrivarci incontriamo un paio di uomini che o ci levano le possibilità di un posto nel mondo, o ci trattano alla stregua di vecchie scarpe rovinate dall'usura e ci basterebbe anche per una vita, se solo non avvertissero l'esigenza di fare ogni volta schifo. Allora sì, ho pensato guardando il trailer del film tempo fa, questa non è la storia di una giovane promessa e adesso che l'ho finalmente verificato, mi domando che senso avesse un trailer del genere, quasi fuorviante e ammiccante all'idea di un'eroina dorky che si vendica sugli uomini as a hobby. Black comedy un cazzo.

Io non ho mai visto un film tanto veritiero e serio, in vita mia. Ci sono dolori che pensi di portarti dentro da sola fino alla morte, ma poi ti guardi intorno e vedi qualcuna che non solo ha provato quello che hai provato tu, ma l'ha saputo raccontare meglio di te e allora ti senti vista, che non è poca cosa. Ti senti nel giusto e non più in colpa, come per quell'innocua volta che sei scattata quando il ragazzo con cui ti sentivi ha avvertito l'esigenza di dirti che ti preferiva senza trucco, come se fosse il più grande complimento a cui ambissi. Che imbarazzo, gli uomini, che fallimento. Lo mostra bene, il film, com'è facile ferire e dimenticare, com'è frequente allungare le mani e prendersi ogni vulnerabilità come se fosse diritto proprio. E mostra bene anche quanto sia difficile, pure per il tizio più normale che conosci, ammettere i propri errori. Chiamare le proprie colpe col loro nome.

Non abbiamo la possibilità di essere interamente giovani donne promettenti perché il mondo l'hanno promesso agli uomini e non si è visto mai da nessuna parte che qualcuno ceda sulle cose che gli spettano di diritto. Anche se ufficialmente non è ammissibile la proprietà dell'altr* e altre favole di questo tipo. Il film mostra il contrario, la realtà, in una maniera tanto urgente quanto disperata. O almeno io l'ho avvertito così perché così mi sono sentita. 

Carey Mulligan, proteggi i miei anni, le mie disperazioni e vatti a prendere subito tutti i premi di questo mondo.